venerdì 7 settembre 2018

La cultura del furbo


Alla base di quasi tutte le frustrazioni che colpiscono la gente comune vi sono comportamenti prevaricanti, o ritenuti tali, da parte di individui che approfittano di cavilli più o meno legali per avere privilegi. I furbi si manifestano in tantissimi modi, ma soprattutto si manifestano quando sono certi di impunità e fanno danni enormi.
Furbo non si nasce, si diventa, quando certi comportamenti sono premiati dal vantaggio ottenuto. Quasi sempre alla base della “filiera” di un comportamento prevaricante vi è una mancanza di controllo o quantomeno la tolleranza di una piccola concessione che diventa basilare per un comportamento scorretto. Vi è un certificato medico, vi è una giustificazione per qualcosa che è stato enfatizzato ad arte (una storta che viene magistralmente fatta passare per contusione o frattura, una invalidità), vi è una “assenza giustificata” legata alle tante leggi che un paese civile mette giustamente a disposizione per attività di sindacato, di accudienza di minori o infermi, vi è l’avidità di un imprenditore che “chiude” e “riapre” con lucro. Tutte queste concessioni particolari diventano, nelle mani di un “furbo”, grimaldelli da usare con destrezza per “rubare” giorni di lavoro, o sussidi economici.
Ebbene queste persone sono veri e propri generatori di frustrazioni che colpiscono una maggioranza silenziosa di persone corrette, che lavorano ogni giorno, che devono far quadrare un bilancio familiare, che utilizzano i servizi pubblici.
Cosa fare? Sicuramente più controllo nelle concessioni di qualsiasi “bonus” particolare, ma soprattutto pubblicizzare l’esempio di ogni persona onesta che rispetta il proprio stipendio con la propria presenza attiva, che agisce pro-attivamente, che rispetta chi sta accanto.
Furbi si diventa valutando la convenienza di un comportamento scorretto, tale comportamento va bandito.

martedì 4 settembre 2018

La sindrome del nido vuoto


Si definisce “sindrome del nido vuoto” quel senso di solitudine che invade i genitori di un figlio/a che ha appena lasciato casa per intraprendere una nuova vita per proprio conto. 
Il giorno del saluto viene spesso ricordato tra i giorni più brutti e spesso si innesca un circolo vizioso misto di stati ansiosi e depressivi, con grande tentazione di contattare il figlio. 
La sindrome del nido vuoto va innanzitutto prevenuta in tempo, attraverso una attenta riflessione su un concetto che spesso il genitore dimentica: il figlio è una persona libera, ed ha il diritto di fare una vita in libertà. Tale concetto va di pari passo col concetto di amore libero, nel senso di “non possessivo”. Se infatti si vuol bene veramente una persona, va lasciata libera. 
La sindrome del nido vuoto è quindi una reazione naturale ad una mancata educazione all’amore, la stessa reazione che, a volte, in maniera spropositata si manifesta quando avviene una separazione.
Quando nasce un figlio dovremmo quindi ripetere a noi stessi, ogni giorno, che il vero compito di un genitore è quello di riuscire a mettere in condizioni il proprio figlio a inserirsi nella società, privilegiando le nozioni del rispetto, dell’adattamento e dell’intraprendenza. Riuscire ad inserire il proprio figlio nella società significa affievolire tutti gli stati ansiosi e depressivi che sono tipici della sindrome del nido vuoto con risvolti positivi per tutti.

giovedì 14 giugno 2018

Lo Psicologo, sfatiamo i luoghi comuni



Nella maggior parte dei casi una persona ha concetti errati sul ricorso all’aiuto psicologico. Cerco di fare chiarezza sui principali punti di distorsione:
·         Non si va dallo psicologo perchè si è matti. Lo psicologo è un professionista specializzato nel comprendere il disagio di persone normali. Spesso abbiamo le soluzioni del nostro problema davanti agli occhi, ma le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri errori di valutazione non ci permettono di vedere una via d’uscita.

·         Le terapie non sono troppo lunghe. Ogni psicologo lascia libero il paziente sulla durata di ogni terapia. Lo scopo di uno psicologo serio è di fornire ad una persona gli strumenti necessari per superare i disagi. Normalmente dopo una serie minima di sedute viene fornito un referto con i risultati dei colloqui e dei test effettuati per valutare una strategia operativa. Questo consente alla persona di superare autonomamente i disagi medio bassi, e comunque viene lasciata la porta aperta per sedute singole di aggiornamento. Nei casi più semplici entro cinque sedute si risolve il problema.

·         Lo psicologo non costa tanto. I costi indicativi delle sedute psicologiche sono consigliati dall’Ordine Nazionale degli Psicologi e sono consultabili in qualsiasi momento (nomenclatore). Di norma il costo di una seduta psicologica, che è detraibile dal proprio reddito, bilancia di gran lunga il benessere ottenuto. In ogni caso, alla prima seduta lo psicologo deve fornire tutte le indicazioni su costo totale e durata del trattamento in merito al disagio presentato.

·               I farmaci non sono l’unica soluzione. Molti disturbi sono di natura psicologica, il farmaco spesso risolve il problema, ma lascia sempre effetti collaterali. Ottenere una risoluzione del problema per via psicologica è sempre vantaggioso.

·          Non è come nei film. L’immagine che viene data dello psicologo è spesso stereotipata e non sempre rispondente al reale. Lo psicologo è una persona con cui colloquiare senza temere di essere giudicati.

lunedì 5 marzo 2018

Disfunzione erettile



La disfunzione erettile è un disturbo altamente invalidante a livello psicologico. La causa primaria riguarda il mancato flusso sanguigno nell’organo sessuale maschile, e può dipendere da una serie di fattori fisici, psicologici o indotti da sostanze. Per tale motivo occorre indagare attentamente sulle abitudini della persona interessata. Vi sono diversi rimedi per superare il disturbo fisico relativo alla disfunzione erettile e far fluire il sangue nell’organo sessuale maschile, tra le più comuni vi è la sollecitazione chimica attraverso inibizione dell’enzima fosfodiesterasi 5, che normalmente inibisce il flusso sanguigno nel pene, tramite pillole, o la vasodilatazione dei corpi cavernosi del pene attraverso iniezioni locali di sostanze attivanti.


giovedì 15 febbraio 2018

Depressione


…è una perdita parziale o totale di interesse verso qualsiasi ambito vitale.
Manca l’entusiasmo, ci si sente inutili….
E’ solo una sensazione, la vita continua e riserva ancora bei momenti. Bisogna quindi mettersi in condizione di superare tale stato. L’umore depresso può dipendere da educazione, percezione di mancanza di affetto, ma anche da stati fisiologici particolari, come quelli che seguono un parto, del tutto normali. La vita ci riserva questi momenti, così come altri momenti più accettabili, l’importante è riuscire a comprendere, che, comunque sia, tale stato non è costante e abbiamo dentro di noi tutte le potenzialità per superare ogni stato depressivo. A volte un aiuto è necessario….

venerdì 9 febbraio 2018

Ansia


…è forse l’aspetto che più incide sul benessere. A volte, anche se non si è in presenza di una vera e propria diagnosi di disturbo psicologico di qualsiasi genere, si vive in uno stato di tensione tale da inibire ogni forma di rilassamento. Pensieri ci assillano, paure ci rovinano ogni forma di rilassamento….. Ecco questa è ansia. Si va poi alle forme più gravi che vanno dagli attacchi di panico alla incapacità di sbloccarsi di fronte ad una situazione specifica o alla paura di stare in mezzo agli altri. Le forme ansiose sono varie. Alla base di tutto vi è quasi sempre un episodio dimenticato, ma può esservi di tutto…

domenica 4 febbraio 2018

Sessualità


…secondo Freud dietro un problema psicologico vi è sempre un problema sessuale o riconducibile ad esso per mancanza o di sfogo sessuale o sensi di colpa postumi di natura culturale o traumatico. Secondo me Freud aveva visto correttamente la concausa sessuale nei disturbi pricologici e la sua teoria rappresenta la più grande rivoluzione culturale dell’umanità!
Dopo Freud le teorie psicologiche si sono evolute, grazie al lavoro encomiabile di Kinsey e dei coniugi Masters e Johnson, ma a distanza di un secolo molte delle esposizioni di Freud hanno ancora una base valida. Basta infatti approfondire le cause di un disturbo psicologico per notare che  vi è una attinenza, sia pur piccola, a sfoghi sessuali repressi o a sensi di colpa postumi.
Un approccio problematico relativo al sesso impedisce spesso alle persone di sfruttare in pieno, attraverso lo sfogo sessuale, la possibilità, del tutto naturale, di pulire la nostra mente dallo stress accumulato,. Nella maggior parte dei casi alla base vi è un approccio culturale o esperienze traumatiche che quasi sempre si rivelano in sede di colloquio psicologico.
Ho scelto di specializzarmi in ambito sessuologico, dopo la laurea, proprio per questa mia visione dei problemi psicologici.