Il giorno del saluto viene spesso
ricordato tra i giorni più brutti e spesso si innesca un circolo vizioso misto
di stati ansiosi e depressivi, con grande tentazione di contattare il
figlio.
La sindrome del nido vuoto va
innanzitutto prevenuta in tempo, attraverso una attenta riflessione su un
concetto che spesso il genitore dimentica: il figlio è una persona libera, ed
ha il diritto di fare una vita in libertà. Tale concetto va di pari passo col
concetto di amore libero, nel senso di “non possessivo”. Se infatti si vuol
bene veramente una persona, va lasciata libera.
La sindrome del nido vuoto è quindi
una reazione naturale ad una mancata educazione all’amore, la stessa reazione
che, a volte, in maniera spropositata si manifesta quando avviene una
separazione.
Quando nasce un figlio dovremmo
quindi ripetere a noi stessi, ogni giorno, che il vero compito di un genitore è
quello di riuscire a mettere in condizioni il proprio figlio a inserirsi nella
società, privilegiando le nozioni del rispetto, dell’adattamento e
dell’intraprendenza. Riuscire ad inserire il proprio figlio nella società
significa affievolire tutti gli stati ansiosi e depressivi che sono tipici
della sindrome del nido vuoto con risvolti positivi per tutti.
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