sabato 28 marzo 2015

Calo del desiderio sessuale per chi dorme poco


Calo del desiderio sessuale per chi dorme poco


Da uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Sexual Medicine sembra vi sia una relazione diretta tra la quantità di ore sonno e il livello di desiderio sessuale….. (leggi tutto)

giovedì 26 marzo 2015

Lo Psicologo, sarebbe ora....


Il 25 marzo potrebbe considerarsi la giornata mondiale della nevrosi trascurata. Nel caso qualcuno volesse delle conferme, in tale data è emerso un disagio mentale che suona come una sveglia nella percezione di normalità. Due episodi di cronaca, molto gravi, hanno infatti richiamato prepotentemente l’attenzione sul fatto che negare un disagio psicologico potrebbe avere conseguenze letali per sè e per tanti altri. Un sottile filo lega infatti un ragazzo, pilota di linea e due signori, appartenenti ad una delle istituzioni più autorevoli al mondo, i carabinieri, che per una serie di evoluzioni mentali scelgono due tipi di condotte devastanti che hanno portato a lutti e traumi. Non voglio portarla alle lunghe, anche perché mi rendo conto che il mio personale punto di vista è di parte, ma penso che se ancora, di fronte a questi episodi, qualcuno si crede di essere forte e indipendente dal suono di tanti campanelli d’allarme che ci rendono psicologicamente labili e vulnerabili, allora l’umanità si sta veramente avviando verso la follia collettiva…..
Penso che lo “psicologo di riferimento”, istituzionalmente determinato, per ogni persona, a prescindere dalla longitudine e dalla latitudine, sia da tenere in seria considerazione da chiunque ha responsabilità pubbliche.



domenica 15 marzo 2015

Internet Addition Disorder


IAD: la dipendenza da Internet diventa patologica

Il sintomo principale è la perdita di interesse, la persona sta bene solo se collegata in rete, anche senza uno scopo ben definito…. (leggi tutto)
Test: http://www.escteam.net/test/ (gentilmente concesso da escteam)

mercoledì 11 marzo 2015

Quando la notizia crea ansia...

Uno dei principali argomenti di dibattito attuale riguarda l’aspetto etico della libertà di stampa e le implicazioni legate alla diffusione di notizie che possono creare disagio o veri e propri problemi ansiosi. Dalla nota vicenda su “charlie hebdo” alla diffusione di notizie riguardanti le azioni dell’ISIS ci si chiede fino a che punto la libertà di stampa può spingersi senza provocare situazioni pericolose, controproducenti se non vero e proprio appoggio a terroristi. Ciò che infatti trasforma il fatto in una notizia è la sua pubblicazione, ma spesso la notizia può diventare spot e servirsi del diritto di cronaca per pubblicizzare azioni che creano disagio a chi le ascolta. Che la stampa sia veicolo di manipolazione mediatica sembra essere evidente, ma allora bisognerebbe anche chiedersi: è giusto che la satira invada il campo delle credenze religiose o prenda di mira difetti fisici? Fino a che punto è bene sapere che un bambino sia stato trasformato in assassino? E’ costruttivo divulgare notizie sottolineando la nazionalità o il colore della pelle di chi compie azione delittuose? Deve la notizia comprendere commenti o il diritto di cronaca deve limitarsi a raccontare? Qualcuno si è mai posto il problema delle implicazioni psicologiche di chi legge o ascolta una notizia?

domenica 8 marzo 2015

Disabili a Roma...

Camminando per Roma salta all'occhio il grande numero di automobili col contrassegno per disabili. Come persona non si può rimanere indifferenti di fronte tale dato. Vi sono infatti due motivi di riflessione:
1) se effettivamente è reale il numero di tali disabili allora la città di Roma può essere considerata una città veramente sfortunata e in questo caso sarebbero da analizzare le cause di una tale concentrazione;
2) se tali contrassegni sono finalizzati solo alla possibilità di parcheggiare facilmente ovunque o avere facili vie di accesso tra i divieti della capitale, allora ci sarebbe da riflettere sull'elevato numero di disabili mentali che preferiscono per "vie traverse" accedere ad una agevolazione umanitaria senza averne diritto.
Mi vengono sempre in mente in questi casi tre persone che hanno segnato la mia vita e che hanno realmente capito che la mafia non è un fenomeno delinquenziale, ma è una cultura, una distorsione psicologica che spinge l'uomo a pensare che le leggi appartengono agli "altri" e che per loro ci sia sempre una scorciatoia. Questo ha fatto paura a molti!

“….se è vero che esiste un potere, questo potere è solo quello dello Stato, delle sue Istituzioni e delle sue Leggi; non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti.” (Carlo Alberto Dalla Chiesa)

“…..perché una società vada bene, si muova nel progresso, nell’esaltazione dei valori della famiglia, dello spirito, del bene, dell’amicizia, perché prosperi senza contrasti tra i vari consociati, per avviarsi serena nel cammino verso un domani migliore basta che ognuno faccia il suo dovere!” (Giovanni Falcone)


“….la lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.” (Paolo Borsellino)