tag:blogger.com,1999:blog-78331091544723936002024-03-14T06:16:46.519+01:00Daily psychopathologyPsicologo si è per passione, e ci si accorge di esserlo quando si capisce di aver principalmente considerato gli altri per quello che pensano o che possono pensare e non per come appaiono. Lo Psicologo è come uno specchio parlante che riflette e restituisce in modo obiettivo quello che spesso una persona non riesce a percepire di se stesso, al netto di condizionamenti. Di seguito le riflessioni di uno psicologo tra tanti....Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.comBlogger53125tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-5107124254727093922020-10-21T17:12:00.002+02:002020-10-21T17:12:31.554+02:00Scorciatoie pericolose<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNJ1iACaVQMHX8jLxL0zEkIrxr3nGjC6XLVIIV-gnl9cSPokMOI96gDi0U2-hi5eHz5DK7J-ps9uZU5cvpEQORPpFkxj2zT2LVRLMRR7c3ETV3ln1rJHwmeeHBCG6e7FDXO-8rYh6RDAE/s490/scorciatoia1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="326" data-original-width="490" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNJ1iACaVQMHX8jLxL0zEkIrxr3nGjC6XLVIIV-gnl9cSPokMOI96gDi0U2-hi5eHz5DK7J-ps9uZU5cvpEQORPpFkxj2zT2LVRLMRR7c3ETV3ln1rJHwmeeHBCG6e7FDXO-8rYh6RDAE/s320/scorciatoia1.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><p></p><p><span style="font-family: arial;">Negli anni '70 del secolo scorso Kahneman e Tversky scoprirono un modello di pensiero molto sottile, ma enormemente intuitivo e sintetico che influenza il comportamento umano: le euristiche, ovvero scorciatoie mentali. </span></p><p><span style="font-family: arial;">In sintesi per ragioni di affaticamento mentale siamo portati a sintetizzare la realtà non in modo matematico, ma in modo conveniente al nostro modo di pensare, giustificando gli avvenimenti in modo semplicistico e spesso mettendo in gioco vere e proprie assurdità (come casi fortuiti o superstizione). </span><span style="font-family: arial;">Banalmente, se sono abituato a prendere l'auto per andare al lavoro sono propenso a pensare che l'auto funzionerà sempre e non prenderò mai in considerazione un guasto improvviso nel mio normale modo di pensare (salvo poi pensare alla sfortuna o all'oroscopo se rimango per strada, senza pensare che un corretto piano di manutenzione avrebbe evitato il guasto). </span><span style="font-family: arial;">Le sfumature euristiche sono talmente affascinanti e semplici da influenzare praticamente tutti gli individui. </span></p><p><span style="font-family: arial;">Le scorciatoie di pensiero mi sono venute in mente proprio in occasione di questa seconda ondata di epidemia da corona virus. La maggior parte della popolazione avverte come lontana l'ipotesi di essere contagiati, tanto che si è creduto a molti dei proclami che qualche negazionista portava avanti per ignoranza o per calcoli politici. Molti non ritenevano possibile una seconda ondata di epidemia, tanto che gli stessi responsabili non hanno ritenuto opportuno rinforzare le strutture di emergenza. E nonostante sia ormai chiaro che vi sarà una nuova massiccia epidemia si fa fatica a mettere in atto comportamenti responsabili di auto protezione. Le euristiche hanno preso il sopravvento. "Andrà tutto bene!" è talmente dentro di noi da non considerare possibile che il virus ci possa toccare. Ma l'epidemia è solo un esempio. Siamo talmente immersi in una società consumistica da non ritenere pensabile poter fermare o quantomeno cambiare il nostro modo di vivere. Sono anni che gli scienziati fanno i "Don Chisciotte", dicendo puntualmente come un sistema basato sul consumo prima o poi si esaurisce e nonostante tutto pensiamo che "ci salveremo!". </span></p><p><span style="font-family: arial;">Le euristiche sono pericolose, eppure si rafforzano inesorabilmente fino a portarci dentro le catastrofi..... Per dirla come in un vecchio film: "Continuiamo così, facciamoci del male!"</span></p>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-54319033924680503682020-09-21T13:03:00.000+02:002020-10-21T17:13:15.367+02:00Per esempio....<div><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-family: arial;"><br /></span></div><div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSBzI8jqO78JIbThFHsn_GgPAHs12nvQZh6uAxrDSQ7V-w8qnJYBOY16U0KiuoLXmeOrpnLvYu8yJuK_oRAN50kLJEv8RZsmeli7mTeGPLJOOQ1RfQyDs8lvG165oA351E1FrsVZ_R3R4/s324/esempio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="155" data-original-width="324" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSBzI8jqO78JIbThFHsn_GgPAHs12nvQZh6uAxrDSQ7V-w8qnJYBOY16U0KiuoLXmeOrpnLvYu8yJuK_oRAN50kLJEv8RZsmeli7mTeGPLJOOQ1RfQyDs8lvG165oA351E1FrsVZ_R3R4/s320/esempio.jpg" width="320" /></a></div><br /><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-family: arial;"><br /></span></div><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-family: arial;">Dopo la prima metà del secolo scorso fiorirono una serie di esperimenti psicologici per capire la vera natura dei comportamenti dell'uomo. </span><div>
<span style="font-family: arial;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">Uno di questi è stato condotto da Philip Zimbardo (</span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_carcerario_di_Stanford">https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_carcerario_di_Stanford</a>)<span face="Arial, Helvetica, sans-serif"> e ha dimostrato come basta dare un potere ad un gruppo di persone per verificare in graduale abuso da parte delle persone che lo esercitano. </span></span><div>
<span style="font-family: arial;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">Un altro, altrettanto interessante, è stato condotto da Albert Bandura (</span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_della_bambola_Bobo">https://it.wikipedia.org/wiki/Esperimento_della_bambola_Bobo</a>) <span face="Arial, Helvetica, sans-serif">ed ha dimostrato come la sostanziale ripetizione di alcuni comportamenti genera emulazione in soggetti che li guardano. </span></span></div>
<div>
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-family: arial;">Penso che basta guardare il comportamento attuale di molte persone per capire di come tali comportamenti continuano a segnare le cattive abitudini sociali. </span><div>
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-family: arial;">Si potrebbe concludere che alla base del benessere sociale occorre la giusta scelta delle persone a cui viene affidato un qualsiasi potere divulgativo e valutare la messa al bando di ogni video o immagine che faccia trapelare un comportamento negativo.</span></div>
<div>
<span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-family: arial;">Una particolare attenzione andrebbe riversata soprattutto nei media e in ogni messaggio audiovisivo che viene inviato nella nostra mente. E' molto pericoloso, a livello sociale, lasciar trapelare esempi audiovisivi di comportamenti aggressivi, anche se per criticarli o stigmatizzarli. Di particolare interesse sono poi esempi di format composti da 3/5 personaggi "professionisti" che giudicano "dilettanti". Tutti questi esempi rappresentano messaggi altamente negativi che generano emulazione nella vita di tutti i giorni. </span></div>
</div>
</div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-38748191658868731792020-04-07T13:27:00.000+02:002020-04-07T16:07:03.629+02:00Sono proprio necessari i social?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCBrlPi8MHKniYlvbNbAA3TDQzltowCnlgMF8cFBd1EaiSMnWiXZW1H5gEgiX5tgoKb6JVM7cdaAAqC73ygAEzgvnG9UQVj1Tm2f8inmaghxhyphenhyphenG12klgs5G8gYnfi08r8xGN87Tyr9uAU/s1600/download.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="147" data-original-width="343" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCBrlPi8MHKniYlvbNbAA3TDQzltowCnlgMF8cFBd1EaiSMnWiXZW1H5gEgiX5tgoKb6JVM7cdaAAqC73ygAEzgvnG9UQVj1Tm2f8inmaghxhyphenhyphenG12klgs5G8gYnfi08r8xGN87Tyr9uAU/s320/download.png" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span id="goog_1336217819"></span><span id="goog_1336217820"></span><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Da quando ci sono i social come è cambiata la qualità della vita? </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Chi può rispondere con certezza a questa domanda? Nessuno, ma ci sono dei marker che ci inducono a valutazioni soggettive.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Personalmente penso che la qualità della vita si è abbassata, forse in modo inconsapevole, ma si è abbassata almeno per questi motivi:</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">1) molte famiglie si sono dissolte come neve al sole, si è vero, forse erano già finite, ma senza i social riuscivano a produrre almeno una presenza.....</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">2) siamo più controllati, se facciamo una ricerca su internet per i giorni successivi siamo tempestati da annunci pubblicitari e telefonate, i nostri movimenti sono registrati, in barba ad ogni norma sulla privacy, e qualche delinquente se ne approfitta;</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">3) i ragazzi hanno perso ogni concetto pratico, soprattutto nei rapporti personali, non si parla più viso a viso, al massimo qualche emoticon, persino il sesso è diventato virtuale..</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">4) quasi tutti sembrano ormai prigionieri di una spirale che annulla ogni volontà di pianificare con passione, si fa solo il necessario per galleggiare in un mondo di doveri prestabiliti da regole poco flessibili.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">No, non vedo qualità positive con l'utilizzo dei social.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , serif; font-size: 18px;">“I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. </span><span style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: inherit; font-family: "georgia" , serif; font-size: 18px; font-stretch: inherit; font-weight: 700; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">È l’invasione degli imbecilli</span><span style="background-color: white; font-family: "georgia" , serif; font-size: 18px;">“. (Umberto Eco)</span></span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-66219221338822043122020-03-17T17:15:00.000+01:002020-03-17T17:15:06.605+01:00Sindrome da ragionier Filini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidRsrq32fyeTQMnhdes4HKS6pVcCtJBeEfLbWCv6V5C16XDBxQS9RcnQlOhIw2NOWniEMWc0-v7Ac_Nxn50mDgzunwB4ypXYc3zc1IttmtxHwA8YSTR65P57P8aJqVmC-iNcCDfpmH1EI/s1600/filini1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="269" data-original-width="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidRsrq32fyeTQMnhdes4HKS6pVcCtJBeEfLbWCv6V5C16XDBxQS9RcnQlOhIw2NOWniEMWc0-v7Ac_Nxn50mDgzunwB4ypXYc3zc1IttmtxHwA8YSTR65P57P8aJqVmC-iNcCDfpmH1EI/s1600/filini1.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quanti di noi hanno avuto l'esperienza di un collega iperattivo? Quanti di noi sono stati coinvolti in iniziative continue, solo perchè si organizzava in modo invadente a nome di tutti? E' la sindrome da ragionier Filini, disturbo psicologico comune, resa pubblica dalla genialità di Paolo Villaggio magistralmente interpretata da Gigi Reder. Il ragionier Filini è la trasposizione dell'ADHD in chiave adulta, una iperattività prorompente, assoluta, senza possibilità di contraddittorio, invasiva. Persona capace di attaccarsi ad ogni potenziale appiglio che gli possa consentire un seguito interessato e non contestabile. E' quello che fa i moduli. E' quello che alimenta la burocrazia. E' quello che stampa tutto. Oltre a ciò crea iniziative che piacciono a chi ha potere o ad una parte politica incline alla beneficenza e dalle quali è difficile, se non impossibile, sottrarsi. Spesso il "ragionier Filini" di turno è interessato a farsi notare. E' quello che attira più lavoro per tutti, che dirige, che coordina.
Per non parlare di cene o ritrovi.
Psicologicamente è a metà strada tra il disturbo istrionico di personalità e le teorie sul gruppo di Gustav Le Bon / Sigmund Freud / Kurt Levin. La massa è sempre alla ricerca di una guida ed è questa la forza del ragionier Filini, una logica comoda, paciona, ma che rischia di trasportarci verso un'incapacità di reclamare la nostra libertà, di andare controcorrente, di rimanere avvinghiati in una ragnatela organizzativa. Un appello a tutti i "Filini" in lettura: concentrate il vostro piacere su di voi, evitate di guardare gli altri come "compagni", a molti piace vivere la propria vita da soli in autonomia.</span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-32602584426258354402020-03-11T00:19:00.000+01:002020-03-11T00:28:10.214+01:00Sindrome dell'untore ovvero il trionfo dei pregiudizi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Zihgn4u0dCPJo_qSUJksaseOQFlQFKsS_dC6s9Wj-ONRuGHj7oNHwzKfRkmGBtg5dkD9G63HDBKNMsMTvjWJZtsk5DP618LyuSSruBgrySkudJjUhB0aFPP6DuvHop3vBARy-qdc2us/s1600/Stereotipi-e-pregiudizi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="900" height="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9Zihgn4u0dCPJo_qSUJksaseOQFlQFKsS_dC6s9Wj-ONRuGHj7oNHwzKfRkmGBtg5dkD9G63HDBKNMsMTvjWJZtsk5DP618LyuSSruBgrySkudJjUhB0aFPP6DuvHop3vBARy-qdc2us/s320/Stereotipi-e-pregiudizi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il cosiddetto coronavirus, nella sua drammaticità, non è il solo problema dell'umanità anzi, dovremmo essere grati al virus per aver manifestato un altro virus ancora più antipatico e contagioso: il pregiudizio. Da quando si è diffuso il coronavirus si è scatenata l'apologia del pregiudizio. Prima contro i cinesi, tutti i cinesi, ingiustamente colpevoli di spargere il virus. Dopo qualche giorno i cinesi siamo diventati noi, anzi, "quelli di Codogno" prima, poi "i milanesi", quindi "i lombardi" e infine "gli italiani". Non è difficile immaginare che tra qualche giorno tutti gli europei, gli stessi che hanno alzato i muri, si ritroveranno ad essere evitati. Quelli che sono fuori di volta in volta additano all'untore, salvo poi accorgersi di essere dentro anche loro. Ma non solo, viviamo di tanti pregiudizi che ci avvelenano esattamente come un virus. Viviamo di altri-cattivi, italiano-buono. E dentro l'italia in ogni campanile vi è un cattivo diverso da noi.... per il pregiudizio però vi è già un vaccino, si chiama apertura mentale, è gratuito e si trova in tutte le librerie, quelle serie.</span></div>
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<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" (A. Einstein)</span></div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-35519028077695594592019-12-13T12:15:00.001+01:002019-12-13T12:15:56.544+01:00Cattivissimi noi!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpZX-juyNlE-8gVseSvmgXoZpq1p_OLdyyGTeQJI0RHThIwFVP_6Dsyz8TCNT07LwXQVQo18z-8tmu3P47OEklFLX2owsRz5rQ2rB7Y5cgXy_pIs6cZP4ZcPcp2TSeUdQegCrDOrDSswQ/s1600/cattivi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="405" data-original-width="780" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpZX-juyNlE-8gVseSvmgXoZpq1p_OLdyyGTeQJI0RHThIwFVP_6Dsyz8TCNT07LwXQVQo18z-8tmu3P47OEklFLX2owsRz5rQ2rB7Y5cgXy_pIs6cZP4ZcPcp2TSeUdQegCrDOrDSswQ/s320/cattivi.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il CENSIS ci ha informato che gli italiani si sono incattiviti.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Penso che ce ne siamo accorti tutti. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il motivo viene individuato nella crisi economica, ma non sono tanto sicuro di questo. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Se infatti è vero che vi è una crisi economica, mi sembra di riscontrare più una crisi empatica. L'egoismo, che non dipende certamente dall'essere più poveri, si è impennato esattamente con la capillare diffusione della comunicazione virtuale. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non vi è dubbio che la comunicazione non verbale è stata ridimensionata nelle interazioni tra persone e questo ci ha fatto perdere la maggior parte delle interazioni empatiche, di conseguenza ci stiamo abituando a guardare solo la nostra realtà psicologica, ignorando sempre più la realtà psicologica dei nostri interlocutori. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Manca quindi la comunicazione tra esseri umani nel senso più completo del termine. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Una postura, uno sguardo, un silenzio sono spesso più esaustivi di tante parole. Da una persona triste o allegra si possono capire tante cose, dal tono della voce si può interpretare la stessa frase come un complimento o un rimprovero. Bene, con la comunicazione virtuale, attraverso un freddo messaggio, abbiamo perso tutto ciò, nella migliore delle ipotesi possiamo condire il messaggio con una emoticon, ma quello che perdiamo a livello empatico è veramente tanto. Stiamo diventando freddi automi, ignorando le condizioni dell'altro, incapaci di interpretarne i sentimenti o le condizioni psicologiche. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Quello che misuriamo come "cattiveria" è in realtà un nuovo, normale adattamento alla mancanza di empatia, uno svilimento del sociale, una pericolosa deriva dei sentimenti condivisi. Esistiamo solo noi, noi e il cellulare....</span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-39571574100195989012019-12-09T17:47:00.001+01:002019-12-09T17:58:47.134+01:00C'era una volta l'esaurimento nervoso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIneiq8jE6zBKawwAyOPvu9S_19n7fq9ODkL8ORT6UKBzUSjgD0TR181BRMC1jckCZYimog8Jna8xyhTjjSM4iYJ5Tod2NxBY9hyphenhyphenbYaqZaXbWIChlbGpGQ2roWF2ZQ5pxh0u2RjiyXps8/s1600/esaurimento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="330" data-original-width="660" height="160" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIneiq8jE6zBKawwAyOPvu9S_19n7fq9ODkL8ORT6UKBzUSjgD0TR181BRMC1jckCZYimog8Jna8xyhTjjSM4iYJ5Tod2NxBY9hyphenhyphenbYaqZaXbWIChlbGpGQ2roWF2ZQ5pxh0u2RjiyXps8/s320/esaurimento.jpg" width="320" /></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Si scopre oggi un termine, sempre più di moda, il "burnout" ovvero l'esaurimento nervoso provocato da stress correlato a lavoro. In realtà il termine era già conosciuto alle persone che avevano famiglia e la maggior parte degli esaurimenti nervosi, fino a qualche tempo fa, era provocato dal cambiamento di ritmi imposti dalla nascita di un figlio. Oggi no, oggi è il lavoro che ci colpisce a tradimento e, quasi naturalmente, le famiglie si dissolvono nelle nebbie dei nostri vuoti familiari.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Fare carriera per molti è più importante della propria serenità. Nei posti di lavoro si assistono a vere e proprie guerre di successione con tanto di agguati che niente hanno a che vedere con lo svolgimento di un compito per produrre qualcosa, ma ricordano spesso lotte medioevali. Il prodotto principale per il lavoratore moderno si chiama "promozione" e per una promozione molti sono disposti a giocarsi la serenità inconsapevolmente. Non è una questione di soldi o di bisogni, chi si gioca la libertà per lavorare entra in una vera e propria spirale che lo attanaglia. La chimera di guadagnare qualcosa in termini di considerazione diventa più forte dei propri affetti al punto da dimenticare il proprio figlio dentro un abitacolo parcheggiato al sole. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non c'è solo psicologia in tutto ciò. Le politiche economiche, aziendali, le crisi, hanno cambiato la natura intrinseca del lavoro. L'aspetto umano del lavoratore non sembra interessare più a nessuno (a parte qualche psicologo idealista). </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Eppure basterebbe poco. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Con l'attuale tecnologia una giornata di lavoro potrebbe essere di 4 ore, si potrebbe allargare il mondo del lavoro almeno al doppio delle persone attualmente occupate e si potrebbe restituire tempo alle famiglie, alla vita e perchè no, ai consumi, con guadagno per le aziende stesse e anche per la felicità di qualche bambino. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E' l'uovo di Colombo, nessuno sembra accorgersi della soluzione a portata di mano.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E' la "sindrome di Greta", sappiamo benissimo quale è la cosa giusta da fare, ma chi ha responsabilità si guarda bene dall'attuare quelle politiche che cambierebbero veramente le condizioni imposte da un sistema suicida.</span></div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-35873691033299122019-12-06T15:35:00.001+01:002019-12-06T19:33:48.800+01:00Il falso potere del bullo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQLqzBzhfZ6iuAI2ETgn3Unj4vSwYkaBeihEpWQJ6bsx37e-Xwe4VwRwwYEB5ECgZwjrsOsFgZ_R88tbSfUD-54Ay0lgNKDBnV5ulPRsMtdTTqjF5stYMnusSai2CwFkkrfs3-yQ7Qv2g/s1600/bullo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQLqzBzhfZ6iuAI2ETgn3Unj4vSwYkaBeihEpWQJ6bsx37e-Xwe4VwRwwYEB5ECgZwjrsOsFgZ_R88tbSfUD-54Ay0lgNKDBnV5ulPRsMtdTTqjF5stYMnusSai2CwFkkrfs3-yQ7Qv2g/s320/bullo.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">E' capitato a tutti di venire in contatto con un bullo, a volte la cosa è inconsapevole e si smonta da sola, altre volte lascia un segno indelebile nella personalità di una vittima.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il bullo è un individuo che nasconde i propri sensi di colpa, dietro una maschera beffarda. Per auto-convincersi ad essere autorevole ha bisogno di esercitare un potere subdolo verso una vittima designata. La vera forza del bullo è uno sfrenato narcisismo, privo di empatia, generato da i suoi stessi sensi di colpa. I suoi atteggiamenti, spesso sessisti ed egoistici, fanno confluire verso di se altre persone (gregari), con carattere debole, che per paura di essere emarginati fanno da spalla alle sue iniziative verso la vittima designata. Il triangolo perverso bullo, vittima, gregari genera una pericolosa modalità di azione che spesso ha tragiche conseguenze psicologiche. </span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Fermare il potere di un bullo non è difficile. L'arma vincente è alzare la voce. Il bullo infatti agisce nella palude omertosa dei suoi gregari, ma quando si alza la voce i gregari svaniscono e il bullo resta nudo e ridicolo. Quindi denunciare subito, illuminare la scena. Esistono varie forme di bullismo che vanno dai gruppi scolastici a vere e proprie cordate di potere in ambito lavorativo.</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Contro il bullo esistono numerose organizzazioni che favoriscono l'intervento adeguato, ma se ci abituiamo tutti all'idea di alzare la voce di fronte ogni tipo di sopraffazione i bulli si sciolgono come neve al sole. Pensare al modo più idoneo di ribellarsi al bullismo è una buona regola sempre, se si reagisce subito il bullo si smonta. Occorre inoltre evitare a priori qualsiasi tipo di compromesso o dipendenza psicologica che possa frenare una reazione. Nello specifico, dare troppa confidenza a persone che si conoscono da poco, farsi fotografare o riprendere per gioco in situazioni potenzialmente compromettenti, mostrarsi debole o in cerca di sostegno. </span><br />
<span style="font-family: arial, helvetica, sans-serif;">Il bullismo fa parte del malessere di una società egoista, ma si può combattere.</span><span style="font-family: arial, helvetica, sans-serif;">.</span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-22830728671230804712019-06-29T16:49:00.000+02:002019-06-29T18:21:16.754+02:00Essere Psicologo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-xcnhds_0yKW5b8NNwufKGI7QYnxNsJxnPLHSDr2AB85tMt-QgndH_8FZ8w_1PJN2W_4F4iDliVk0TMj3ydi2ZW4l6ma-aBMHfsWVhyphenhyphen4kq74WZSfl2thDClAVo9F4pr0NVNPRfeJZu_c/s1600/logo+con+nome.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="250" data-original-width="280" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-xcnhds_0yKW5b8NNwufKGI7QYnxNsJxnPLHSDr2AB85tMt-QgndH_8FZ8w_1PJN2W_4F4iDliVk0TMj3ydi2ZW4l6ma-aBMHfsWVhyphenhyphen4kq74WZSfl2thDClAVo9F4pr0NVNPRfeJZu_c/s1600/logo+con+nome.png" /></a></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Stamattina mi ha contattato un paziente che non sentivo da tempo. Aveva bisogno di un contatto, di un conforto per l'evoluzione di una situazione passata. Ero libero, ci siamo visti informalmente prendendo un caffè. Dopo mi ha voluto abbracciare e quell'abbraccio è stato più remunerativo di qualsiasi tariffa professionale.</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">A costo di apparire autocelebrativo vorrei ribadire che essere psicologo vuol dire fare un servizio, avere empatia, essere per quanto possibile disponibile. A tutti coloro che comprano titoli allo scopo di guadagnare lauti compensi, che speculano su una professione nobile, che preferiscono rimanere in studi dorati parandosi dietro formalismi inutili, ricordo che esiste ancora una deontologia professionale. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La chiudo qui, con disgusto per chi sta mercificando la professione....</span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2019/06/27/affidamenti-illeciti-di-minori-arresti_891e307a-31bf-475e-bd25-881af0593b48.html">http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2019/06/27/affidamenti-illeciti-di-minori-arresti_891e307a-31bf-475e-bd25-881af0593b48.html</a>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-8468123994202660442019-06-24T12:15:00.000+02:002019-06-29T16:31:43.522+02:00Il conflitto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1yigYqhPbzyKjaGXVOpBk5AYIwg9eDCWoc76qhpWgxUDH4TM9EsULzrFjp-j1OYmBU3f9VMyhF082PXNXphNBaCr-29pBSeHD6BpR-pSF9VR_hsz0K3kCbI251Z-LzCleCCBTCEad3Io/s1600/22861.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="536" data-original-width="1024" height="166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1yigYqhPbzyKjaGXVOpBk5AYIwg9eDCWoc76qhpWgxUDH4TM9EsULzrFjp-j1OYmBU3f9VMyhF082PXNXphNBaCr-29pBSeHD6BpR-pSF9VR_hsz0K3kCbI251Z-LzCleCCBTCEad3Io/s320/22861.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Quando si oltrepassa il limite dell'accettabile vi sono due possibilità: o si soccombe o ci si ribella. La prima ipotesi non è generalizzata, si può scegliere di soccombere un certo numero di volte, accettando una situazione inaccettabile, ma normalmente non ci si tira indietro sempre. Il più delle volte ci si adatta in attesa di una evoluzione che avviene solo se la controparte è intelligente. Nella maggior parte dei casi ci si ribella, se non subito, dopo aver sperimentato che l'accettazione non porta alcun beneficio. Il conflitto tra le persone nasce quindi da una ribellione verso una modalità singola o istituzionale che non è lineare e non rispetta le regole. La dialettica interpersonale porta spesso a diffidare di chi si ribella in quanto il nostro status psicologico è più propenso al mantenimento di uno status quo e non vede mai di buon auspicio un conflitto. Così capita che chi di fatto ha causato una situazione inaccettabile passa da vittima di un conflitto. Col tempo però tutto cambia. La riflessione postuma riabilita quasi sempre chi si ribella (nessuno si ribella senza motivo) e il tempo restituisce la giusta visione di una situazione. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Da tutto ciò si evincono diversi insegnamenti: </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">1) non bisogna mai giudicare; </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">2) non dare per scontata una buona fede millantata; </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">3) informarsi sempre sui fatti; </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">4) prima o poi si ribellano tutti ad una sopraffazione. Giocare col fuoco non è salutare.....</span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-69707209922648185682019-05-29T08:24:00.000+02:002019-05-29T08:24:59.156+02:00Burnout ...non preoccupatevi è solo stress!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRKkbW0Op06wEG7Wzh9p1PolqClq47DLcE9wrolp0Wv6sR2Kw3UJftJg9gh5nc5NcSGGOReQjS6nHsejBrXJ2c1MywFXVQj-_aka5TRGQe1TXpcFB6yvmdgPEM3g8TnX2hZzW1B52KkhA/s1600/burnout.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="183" data-original-width="310" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhRKkbW0Op06wEG7Wzh9p1PolqClq47DLcE9wrolp0Wv6sR2Kw3UJftJg9gh5nc5NcSGGOReQjS6nHsejBrXJ2c1MywFXVQj-_aka5TRGQe1TXpcFB6yvmdgPEM3g8TnX2hZzW1B52KkhA/s1600/burnout.png" /></a></div>
<div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><div style="text-align: justify;">
Nel rispetto di decisioni ufficiali, non sono d'accordo a definire il "burnout" un semplice fenomeno lavorativo. Probabilmente chi ha valutato la sindrome ha solo letto gli effetti senza avere mai significativamente sperimentato turni di lavoro di 8 ore e più in condizioni di criticità. Il burnout debilita le persone almeno quanto un'influenza, e per di più spesso non bastano 5 giorni di riposo e neanche una buona medicina. Chi viene colpito da "burnout" non è solo stanco, ma è avvilito da una serie di concause che rendono il lavoro inumano. Si parla di saltare riposi, effettuare doppi turni consecutivi, andare sistematicamente oltre il proprio orario. Ma non è solo lavoro. Attorno alle attività prettamente lavorative c'è un mondo strano e ingiusto che genera stress. Si possono individuare quattro macrocategorie:</div>
<div style="text-align: justify;">
1) La burocrazia: si è spesso umiliati da tutta una serie di cose che rendono il lavoro psicologicamente pesante. Innanzi tutto vi è la scarsa empatia dei colleghi burocrati che per ogni richiesta generano un labirinto di problematiche a volte veramente inutili. Ogni pratica diventa una montagna da scalare, ogni richiesta risulta umiliante. </div>
<div style="text-align: justify;">
2) I colleghi: i cosiddetti "furbetti", quelli che evitano i turni pesanti, che approfittano di ogni scusa per assentarsi, che conoscono tutte le possibilità di usufruire assenze giustificate e che, alla fine, costringono a lavorare i soliti noti. </div>
<div style="text-align: justify;">
3) I responsabili: spesso semplicemente incapaci, ma altrettanto spesso oberati da tanti di quei compiti che non consentono di vigilare sul corretto comportamento dei sottoposti, e "quando il gatto non c'è i topi ballano" (vedi punto 2).</div>
<div style="text-align: justify;">
4) Le cause esterne correlate al lavoro: i figli da accompagnare, il parcheggio, il traffico, la manutenzione di auto e casa, i problemi di relazione completano il quadro delle macrocategorie che generano stress.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cosa si può fare? </div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sembra banale sottolineare che uno psicologo di riferimento possa rappresentare uno sfogo salutare. Oltre a questo si potrebbe alleggerire il carico di lavoro, riducendo drasticamente le ore lavorative e coinvolgendo più persone nella catena lavorativa, e inoltre controllare l'efficienza lavorativa dei singoli, ma sono solo parole al vento.....</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per approfondire:</div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/salute-oms-stress-lavoro-malattia-41352e7a-4d1e-4dd0-b187-0643d9ec8d9d.html">http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/salute-oms-stress-lavoro-malattia-41352e7a-4d1e-4dd0-b187-0643d9ec8d9d.html</a></div>
</span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-45446054922520478182019-05-25T15:51:00.002+02:002019-05-25T15:51:43.953+02:00Storia di rispetto e di coraggio<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">M.L. una delle migliori persone che abbia mai conosciuto, ha sempre messo al primo posto il rispetto per gli altri e per l'ambiente. Una grande voglia di vivere e un'allegria contagiosa era sempre con lei. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">M.L. ci ha lasciato il 23 maggio 2019 un male incurabile l'aveva colpita e il suo enorme rispetto per gli altri ha fatto si che nessuno, fino all'ultimo giorno, lo sapesse. Ci siamo tutti rimasti male, ma il suo enorme coraggio ha vinto. La ricorderemo sempre allegra e piena di vita. Il suo silenzio coraggioso ci ricorda che le belle persone esistono e non stanno mai su un pulpito. La nostra esistenza è frutto di un equilibrio precario che può rompersi da un momento all'altro. Dovremmo ricordarlo più spesso.....</span></div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-54329621735103750262018-09-07T21:09:00.000+02:002019-05-05T11:30:34.944+02:00La cultura del furbo<div>
<div style="text-align: center;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJW9K6ZaDNJaClfcC3t2KY2ddT7BRTXY0GZ5uPC94_xKHM9ftyGztF0-08DEnw4ldz0P9aZ9lVMS8SvHT68NUZvyjS5uNk2ul0m-qrjdSH19t8cUOEU3MkWD3pupFyCNLZlH47aU2vSE4/s1600/CoolClips_cart0308.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="335" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJW9K6ZaDNJaClfcC3t2KY2ddT7BRTXY0GZ5uPC94_xKHM9ftyGztF0-08DEnw4ldz0P9aZ9lVMS8SvHT68NUZvyjS5uNk2ul0m-qrjdSH19t8cUOEU3MkWD3pupFyCNLZlH47aU2vSE4/s200/CoolClips_cart0308.png" width="139" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alla base di quasi tutte le frustrazioni che colpiscono la gente comune vi sono comportamenti prevaricanti, o ritenuti tali, da parte di individui che approfittano di cavilli più o meno legali per avere privilegi. I furbi si manifestano in tantissimi modi, ma soprattutto si manifestano quando sono certi di impunità e fanno danni enormi.</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Furbo non si nasce, si diventa,
quando certi comportamenti sono premiati dal vantaggio ottenuto. Quasi sempre
alla base della “filiera” di un comportamento prevaricante vi è una mancanza di
controllo o quantomeno la tolleranza di una piccola concessione che diventa
basilare per un comportamento scorretto. Vi è un certificato medico, vi è una
giustificazione per qualcosa che è stato enfatizzato ad arte (una storta che
viene magistralmente fatta passare per contusione o frattura, una invalidità),
vi è una “assenza giustificata” legata alle tante leggi che un paese civile
mette giustamente a disposizione per attività di sindacato, di accudienza di
minori o infermi, vi è l’avidità di un imprenditore che “chiude” e “riapre” con
lucro. Tutte queste concessioni particolari diventano, nelle mani di un
“furbo”, grimaldelli da usare con destrezza per “rubare” giorni di lavoro, o
sussidi economici.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Ebbene queste persone sono veri e
propri generatori di frustrazioni che colpiscono una maggioranza silenziosa di
persone corrette, che lavorano ogni giorno, che devono far quadrare un bilancio
familiare, che utilizzano i servizi pubblici.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Cosa fare? Sicuramente più controllo
nelle concessioni di qualsiasi “bonus” particolare, ma soprattutto
pubblicizzare l’esempio di ogni persona onesta che rispetta il proprio
stipendio con la propria presenza attiva, che agisce pro-attivamente, che
rispetta chi sta accanto.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Furbi si diventa valutando la
convenienza di un comportamento scorretto, tale comportamento va bandito.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-88219666213304432492018-09-04T21:07:00.000+02:002019-05-05T11:19:33.514+02:00La sindrome del nido vuoto<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18pt; text-align: center;">
<div style="text-align: left;">
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-47HJtVLa_1jmbmwxg7-eOYz5Dz2lBQaA3P8DxiFQbXYIgeRrnsAz4DlT0LVZmL-ik2cD-N2gODxKO3WU5mHY0NlG9iMdvOVOJr7_t5YRGxH1Lb6rF8Omfk9grwISwj2bb9XHSIx61cc/s1600/iStock-124206778-e1511523415488-1024x573.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="573" data-original-width="1024" height="178" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-47HJtVLa_1jmbmwxg7-eOYz5Dz2lBQaA3P8DxiFQbXYIgeRrnsAz4DlT0LVZmL-ik2cD-N2gODxKO3WU5mHY0NlG9iMdvOVOJr7_t5YRGxH1Lb6rF8Omfk9grwISwj2bb9XHSIx61cc/s320/iStock-124206778-e1511523415488-1024x573.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;"><br /></span></div>
<span style="font-family: "times new roman" , serif; font-size: 12pt;">Si definisce “sindrome del nido
vuoto” quel senso di solitudine che invade i genitori di un figlio/a che ha
appena lasciato casa per intraprendere una nuova vita per proprio conto. </span></div>
</div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Il giorno del saluto viene spesso
ricordato tra i giorni più brutti e spesso si innesca un circolo vizioso misto
di stati ansiosi e depressivi, con grande tentazione di contattare il
figlio. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">La sindrome del nido vuoto va
innanzitutto prevenuta in tempo, attraverso una attenta riflessione su un
concetto che spesso il genitore dimentica: il figlio è una persona libera, ed
ha il diritto di fare una vita in libertà. Tale concetto va di pari passo col
concetto di amore libero, nel senso di “non possessivo”. Se infatti si vuol
bene veramente una persona, va lasciata libera. <o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">La sindrome del nido vuoto è quindi
una reazione naturale ad una mancata educazione all’amore, la stessa reazione
che, a volte, in maniera spropositata si manifesta quando avviene una
separazione.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Quando nasce un figlio dovremmo
quindi ripetere a noi stessi, ogni giorno, che il vero compito di un genitore è
quello di riuscire a mettere in condizioni il proprio figlio a inserirsi nella
società, privilegiando le nozioni del rispetto, dell’adattamento e
dell’intraprendenza. Riuscire ad inserire il proprio figlio nella società
significa affievolire tutti gli stati ansiosi e depressivi che sono tipici
della sindrome del nido vuoto con risvolti positivi per tutti.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-88909820999936386422018-06-14T21:10:00.000+02:002019-05-15T10:27:43.054+02:00Lo Psicologo, sfatiamo i luoghi comuni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCDJ1AA0UZClwTI0mg_ys0t0W714vLD_Ajc92DAUWRTyYD04xdXj6jiEcQzcNUE2owM1b3VcgNhU65VFkt9cecCnjBU8wrRML_nlV7PL0ggMJKD_aFl3sMACizp8Yti3CeAQKx7BI-n38/s1600/psicologo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="347" data-original-width="470" height="235" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCDJ1AA0UZClwTI0mg_ys0t0W714vLD_Ajc92DAUWRTyYD04xdXj6jiEcQzcNUE2owM1b3VcgNhU65VFkt9cecCnjBU8wrRML_nlV7PL0ggMJKD_aFl3sMACizp8Yti3CeAQKx7BI-n38/s320/psicologo.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><br /></span>
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Nella maggior parte dei casi una
persona ha concetti errati sul ricorso all’aiuto psicologico. Cerco di fare
chiarezza sui principali punti di distorsione:<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 0cm; mso-list: l2 level1 lfo1; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Non si va dallo psicologo perchè si è matti. </span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Lo psicologo è un professionista
specializzato nel comprendere il disagio di persone normali. Spesso abbiamo le
soluzioni del nostro problema davanti agli occhi, ma le nostre abitudini, le
nostre convinzioni, i nostri errori di valutazione non ci permettono di vedere
una via d’uscita.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 0cm; mso-list: l4 level1 lfo2; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Le terapie non sono troppo lunghe. </span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Ogni psicologo lascia libero il paziente sulla durata
di ogni terapia. Lo scopo di uno psicologo serio è di fornire ad una persona
gli strumenti necessari per superare i disagi. Normalmente dopo una serie minima di sedute viene
fornito un referto con i risultati dei colloqui e dei test effettuati per
valutare una strategia operativa. Questo consente alla persona di superare
autonomamente i disagi medio bassi, e comunque viene lasciata la porta aperta
per sedute singole di aggiornamento. Nei casi più semplici entro cinque sedute si
risolve il problema.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 0cm; mso-list: l3 level1 lfo3; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Lo psicologo non costa tanto.</span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"> I costi indicativi delle sedute psicologiche
sono consigliati dall’Ordine Nazionale degli Psicologi e sono consultabili in
qualsiasi momento (nomenclatore). Di norma il costo di una seduta psicologica,
che è detraibile dal proprio reddito, bilancia di gran lunga il benessere
ottenuto. In ogni caso, alla prima seduta lo psicologo deve fornire tutte le
indicazioni su costo totale e durata del trattamento in merito al disagio
presentato.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 0cm; mso-list: l1 level1 lfo4; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">I farmaci non sono l’unica soluzione.</span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"> Molti disturbi sono di natura psicologica, il
farmaco spesso risolve il problema, ma lascia sempre effetti collaterali.
Ottenere una risoluzione del problema per via psicologica è sempre vantaggioso.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-left: 0cm; mso-list: l0 level1 lfo5; mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto; tab-stops: list 36.0pt; text-indent: -18.0pt;">
<div style="text-align: justify;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; font-size: 10.0pt;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font: 7.0pt "Times New Roman";"> </span></span></span><!--[endif]--><b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Non è come nei film. </span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">L’immagine che viene data dello psicologo è spesso
stereotipata e non sempre rispondente al reale. Lo psicologo è una persona con
cui colloquiare senza temere di essere giudicati.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-81286140207211044892018-03-05T21:04:00.000+01:002019-04-26T21:14:53.995+02:00Disfunzione erettile<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjenJwcPRi7r5eR_nVNEEwBQNk2frgq9wH56y1Ig_ccm8WOKo99egDmqNxT9uUEvNZEVv1Ye5pSw6_tC_RG4Y3Zi5jUQHwEryx_vRwtpsj6fTqy7pcYBI3yQ0FHEbznxPSea46Dp7mglhs/s1600/disfunzione-erettile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjenJwcPRi7r5eR_nVNEEwBQNk2frgq9wH56y1Ig_ccm8WOKo99egDmqNxT9uUEvNZEVv1Ye5pSw6_tC_RG4Y3Zi5jUQHwEryx_vRwtpsj6fTqy7pcYBI3yQ0FHEbznxPSea46Dp7mglhs/s320/disfunzione-erettile.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18pt; text-align: center;">
<span style="font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;"><br /></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;">La disfunzione erettile è un
disturbo altamente invalidante a livello psicologico. La causa primaria
riguarda il mancato flusso sanguigno nell’organo sessuale maschile, e può
dipendere da una serie di fattori fisici, psicologici o indotti da sostanze. Per
tale motivo occorre indagare attentamente sulle abitudini della persona
interessata. Vi sono diversi rimedi per superare il disturbo fisico relativo
alla disfunzione erettile e far fluire il sangue nell’organo sessuale maschile,
tra le più comuni vi è la sollecitazione chimica attraverso inibizione
dell’enzima fosfodiesterasi 5, che normalmente inibisce il flusso sanguigno nel
pene, tramite pillole, o la vasodilatazione dei corpi cavernosi del pene
attraverso iniezioni locali di sostanze attivanti.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-70878707442912231062018-02-15T20:59:00.000+01:002019-04-26T21:13:07.460+02:00Depressione<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;">…è una perdita parziale o
totale di interesse verso qualsiasi ambito vitale.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Manca l’entusiasmo, ci si
sente inutili….</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">E’ solo una sensazione,
la vita continua e riserva ancora bei momenti. Bisogna quindi mettersi in
condizione di superare tale stato. L’umore depresso può dipendere da
educazione, percezione di mancanza di affetto, ma anche da stati fisiologici
particolari, come quelli che seguono un parto, del tutto normali. La vita ci
riserva questi momenti, così come altri momenti più accettabili, l’importante è
riuscire a comprendere, che, comunque sia, tale stato non è costante e abbiamo
dentro di noi tutte le potenzialità per superare ogni stato depressivo. A volte
un aiuto è necessario….</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-46347776853588564062018-02-09T20:57:00.000+01:002019-04-26T21:14:16.469+02:00Ansia<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;">…è forse l’aspetto che più
incide sul benessere. A volte, anche se non si è in presenza di una vera e
propria diagnosi di disturbo psicologico di qualsiasi genere, si vive in uno
stato di tensione tale da inibire ogni forma di rilassamento. Pensieri ci
assillano, paure ci rovinano ogni forma di rilassamento….. Ecco questa è ansia.
Si va poi alle forme più gravi che vanno dagli attacchi di panico alla
incapacità di sbloccarsi di fronte ad una situazione specifica o alla paura di
stare in mezzo agli altri. Le forme ansiose sono varie. Alla base di tutto vi è
quasi sempre un episodio dimenticato, ma può esservi di tutto…</span></div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-13642990735866714522018-02-04T20:55:00.000+01:002019-04-26T21:14:28.922+02:00Sessualità<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 3.0pt; mso-outline-level: 2;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman", serif; font-size: 12pt;">…secondo Freud dietro un
problema psicologico vi è sempre un problema sessuale o riconducibile ad esso
per mancanza o di sfogo sessuale o sensi di colpa postumi di natura culturale o
traumatico. Secondo me Freud aveva visto correttamente la concausa sessuale nei
disturbi pricologici e la sua teoria rappresenta la più grande rivoluzione
culturale dell’umanità!</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Dopo Freud le teorie
psicologiche si sono evolute, grazie al lavoro encomiabile di Kinsey e dei
coniugi Masters e Johnson, ma a distanza di un secolo molte delle esposizioni
di Freud hanno ancora una base valida. Basta infatti approfondire le cause di
un disturbo psicologico per notare che vi è una attinenza, sia pur
piccola, a sfoghi sessuali repressi o a sensi di colpa postumi.</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Un approccio problematico
relativo al sesso impedisce spesso alle persone di sfruttare in
pieno, attraverso lo sfogo sessuale, la possibilità, del tutto
naturale, di pulire la nostra mente dallo stress accumulato,. Nella maggior
parte dei casi alla base vi è un approccio culturale o esperienze traumatiche
che quasi sempre si rivelano in sede di colloquio psicologico.</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="color: navy; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">Ho scelto di
specializzarmi in ambito sessuologico, dopo la laurea, proprio per questa mia
visione dei problemi psicologici.</span><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-43716379452876241472017-11-25T10:14:00.004+01:002017-11-25T10:14:47.564+01:00Empatina più volte al giorno!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSRFr_Wz0fCpJRbPNo1IbV6ckVxFIvYSEmngo_5hl4TS9Ub-z9L28Nbzsiy6rq6zPn3Pdpx6N7Z4SwJ1TyHU6Oh_WcJGhzop9pFNX0YivDD364Pk_WGFl7v0yw5FrBTD3Ep5M9xf9fDVk/s1600/empatia-spagnolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="391" data-original-width="600" height="208" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSRFr_Wz0fCpJRbPNo1IbV6ckVxFIvYSEmngo_5hl4TS9Ub-z9L28Nbzsiy6rq6zPn3Pdpx6N7Z4SwJ1TyHU6Oh_WcJGhzop9pFNX0YivDD364Pk_WGFl7v0yw5FrBTD3Ep5M9xf9fDVk/s320/empatia-spagnolo.jpg" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"></span><br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Non mi piace ricordare solo un tipo di violenza, mi sa di razzismo. Mi piacerebbe sentire un coro di "NO" ad ogni tipo violenza, soprattutto quel tipo di violenza psicologica che viene perpetrata giornalmente con comportamenti poco empatici (bullismo, mobbing, bossing, cultura delle raccomandazioni, stalking pubblicitario e non) dove le vittime purtroppo stanno in silenzio a subire perchè non possono fare altro, perchè non esiste una legge contro chi è poco empatico. La mancanza di empatia produce violenza, spesso inconsapevole, forse sarebbe corretto ricordare più spesso il rispetto per gli altri, a prescindere da genere, colore della pelle, credenze religiose o altro...... La cultura dell'empatia è il vero antidoto alla violenza!</div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-69924020825478575042017-10-16T19:06:00.002+02:002017-10-16T19:17:03.844+02:00Facebook non lo amo, però....<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFKAhOwLmotk-5XN3o6c9Mq0j7CHBs6Ep4kvSGsfzNmf4zPyVGJKjzcnvuu81XcJYMyMnoJKXWxYYkyqECViDx2XUAwFm5jDc_-uE0-tjDQJz5dacfvrQbTjsBda8tIMfXJnWJ0OC8WBE/s1600/download.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="451" data-original-width="1200" height="120" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFKAhOwLmotk-5XN3o6c9Mq0j7CHBs6Ep4kvSGsfzNmf4zPyVGJKjzcnvuu81XcJYMyMnoJKXWxYYkyqECViDx2XUAwFm5jDc_-uE0-tjDQJz5dacfvrQbTjsBda8tIMfXJnWJ0OC8WBE/s320/download.png" width="320" /></a></div>
<br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Facebook non lo amo, però devo ammettere che tra i tanti difetti vi è una funzione fantastica che dovrebbe essere trasportata nella vita reale: la funzione "blocca". Attraverso il "blocca" la persona viene ignorata, esce immediatamente da ogni interazione..... Come sarebbe bello poter "bloccare" tutte le persone negative che ci troviamo di fronte ogni giorno!</span>Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-36875837428073039662017-09-26T15:12:00.002+02:002017-11-13T15:47:28.037+01:00Furboni si nasce, ma a volte si va a piedi....<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxzHr_BXc6fNegz4gsO4e4yFxys9QnHXhCsQAEjDA9EBZybD_SAj3CucSNNTaNJ4pbv4fwYKuWIHJOxWigXjg' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<div class="MsoNormal">
<span style="background: white; color: #333333; font-family: "arial" , "sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">25 settembre 2017, ore 6,20, semaforo di via casal bertone, Roma. Una
fila di automobilisti disciplinati attendono il verde, e, quando scatta, il
solito "furbone" pensa bene di superare tutti, invadendo la corsia
opposta, contromano, in presenza di doppia linea continua. Una scena che si
osserva giornalmente a Roma. Ma stavolta incolonnata vi sono anche i Carabinieri
che intervengono prontamente e dopo un breve inseguimento fermano il
"furbone" in via Prenestina. Avrei voluto abbracciare quei
Carabinieri! Il "furbone" per oggi (e per un pò di giorni) andrà
a piedi. Un buon inizio di giornata! Grazie Arma.</span><o:p></o:p></div>
</div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-50075853461308170332017-09-01T20:54:00.000+02:002019-04-26T20:54:34.588+02:00Papa Francesco: “Ho consultato una psicanalista ebrea per sei mesi”. La rivelazione in un libro<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 3.0pt; mso-outline-level: 2;">
<span style="color: #333333; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 18.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Papa Francesco: “Ho
consultato una psicanalista ebrea per sei mesi”. La rivelazione in un libro</span><span style="color: #666666; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 18.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Il pontefice
ha affidato questa sua inedita confessione a un libro-intervista che sarà
pubblicato a breve in Francia. Il volume raccoglie le trascrizioni di ben
dodici dialoghi che Bergoglio ha avuto con il sociologo Dominique Wolton e si
intitola Politique et société (edizioni L’Observatoire)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">di </span><a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/blog/francescoantoniograna/ptype/articoli/"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Francesco Antonio
Grana</span></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"> | 1
settembre 2017<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm;">
<a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/01/papa-francesco-ho-consultato-una-psicanalista-ebrea-per-sei-mesi-la-rivelazione-in-un-libro/3830210/"><span style="color: #222222; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">(leggi tutto)</span></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 12.0pt; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><o:p></o:p></span></div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-27821344185586723232017-07-14T20:52:00.000+02:002019-04-26T20:54:44.303+02:00Vietato lamentarsi’, il cartello sulla porta di Papa Francesco<br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 3.0pt; mso-outline-level: 2;">
<span style="color: #333333; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 18.0pt;">Vietato lamentarsi’,
il cartello sulla porta di Papa Francesco</span><span style="color: #666666; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 18.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">14/07/2017 15:59<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<!--[if mso & !supportInlineShapes & supportFields]><span
style='font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif";mso-fareast-font-family:
"Times New Roman";mso-fareast-language:IT;mso-no-proof:yes'><span
style='mso-element:field-begin;mso-field-lock:yes'></span><span
style='mso-spacerun:yes'> </span>SHAPE <span
style='mso-spacerun:yes'> </span>\* MERGEFORMAT <span style='mso-element:field-separator'></span></span><![endif]--><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><!--[if gte vml 1]><v:rect
id="AutoShape_x0020_16" o:spid="_x0000_s1026" alt="Descrizione: 'Vietato lamentarsi', il cartello sulla porta di Papa Francesco"
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style='font-size:12.0pt;font-family:"Times New Roman","serif";mso-fareast-font-family:
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<div class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 18.0pt;">
<b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">‘Vietato lamentarsi’: il monito che,
sottoforma di cartello</span></b><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">, invita a non limitarsi al lamento nella vita ma ad essere costruttivi, si
può trovare esposto nelle questure, nelle stanze dei Carabinieri, dei
finanzieri, nei bar. Da qualche giorno, ha raccontato ‘La Stampa’,
persino <b>sulla porta dell’ufficio del Papa</b>…..</span><a href="http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2017/07/14/vietato-lamentarsi-sulla-porta-del-papa-ideatore-cartello-faccia-breccia-tra-cardinali_02y0eIeSMACswbySY2ca4I.html"><span style="color: #222222; font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;">(leggi tutto)</span></a><span style="font-family: "times new roman" , "serif"; font-size: 12.0pt;"><o:p></o:p></span></div>
<br />Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7833109154472393600.post-24271639847012737552017-06-29T15:59:00.000+02:002017-10-16T19:17:03.732+02:00Cose Pubbliche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivWzKPdcp0OGmpt0P8KB2WIL-p2FVjDrpMxHHgj4vcxJOqIxMN-GmXXTM8oYPXNWV4FecKfngzAgPGVKWobTVcwq1PbJME8z_r54GzdifaqubX6piZAVlCOA4YvRlALWkz1I3R-JLw56o/s1600/DSC_0056.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1072" data-original-width="1600" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivWzKPdcp0OGmpt0P8KB2WIL-p2FVjDrpMxHHgj4vcxJOqIxMN-GmXXTM8oYPXNWV4FecKfngzAgPGVKWobTVcwq1PbJME8z_r54GzdifaqubX6piZAVlCOA4YvRlALWkz1I3R-JLw56o/s320/DSC_0056.JPG" width="320" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 13.5pt; line-height: 115%;">Questa
foto da sola dice tante cose sul modo di gestire le cose pubbliche fuori e
dentro l'Italia. Siamo in Spagna dove non esistono i "lidi" privati o
a gestione privata e le cose vanno molto meglio, sia per ciò che i comuni
guadagnano, sia per il panorama che qualsiasi turista può ammirare. Si proprio
così, la gestione privata delle spiagge non esiste. Tutto è "spiaggia
libera" con servizi. Servizi doc. Vi sono bagnini, sdraio e ombrelloni in
affitto, baby sitter, pronto soccorso e chioschi di bibite. E per non finire
qui la polizia municipale è sempre pronta ad intervenire in caso di situazioni
problematiche. Gli introiti vanno al comune e il comune li reinveste. Ma perchè
poi in Italia questo non può accadere?</span><o:p></o:p></div>
Dott. Giuseppe Di Maria Psicologo Monzahttp://www.blogger.com/profile/05119210903070716625noreply@blogger.com0