Nel nuovo Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM
5) uscito a maggio 2013 è stato valorizzato un gruppo di
disturbi tutti riconducibili ad eventi traumatici e stressanti. Tale
categoria di disturbi che rientravano in larga parte nei disturbi
ansiosi e nei disturbi dell’adattamento nel precedente Manuale,
emergono ora in un unico capitolo dedicato. La cosa non deve
sorprendere. Negli ultimi dieci anni i disturbi legati a stress
e trauma sono aumentati in modo esponenziale veicolati dai
mezzi tecnologici e di informazione invasiva, rappresentando oggi
una delle cause preminenti di mancanza di benessere. Si ammette
quindi che lo stress non può essere conseguenza esclusiva di un
trauma, ma anche di un certo tipo di vita che mal si adatta alla
frenesia moderna e ai ritmi imposti dalle esigenze consumiste.
L’adattamento non è però solo finalizzato ai ritmi di vita. I
cambiamenti del ciclo vitale spesso ci conducono verso
condizioni stressanti per relativa o totale mancata accettazione dei
nostri naturali cambiamenti fisici. Tra questi si possono annoverare
le reazioni ai cambiamenti conseguenti al parto, solitamente
reversibili e i cambiamenti relativi all’età. Le fasi più delicate
riguardano il compimento degli “anta”, 40, 50, 60 ecc. La
scansione decennale del nostro ciclo di vita, se da una parte è
motivo di orgoglio, dall’altra ci impone il superamento degli
inevitabili e naturali effetti collaterali degli anni. Si
manifestano nella maggior parte dei casi la caduta dei capelli, il
diradamento e l’imbiancamento dei peli corporei, abbassamento del
tono muscolare, dell’attività sessuale, della memoria. Il tutto
aggravato spesso dallo stress dovuto al mantenimento del posto di
lavoro, con ritmi sempre più frenetici che non consentono una pausa
ricreativa. Il consiglio dello Psicologo in questi casi è quello di
accettare consapevolmente i cambiamenti come conquista di vita
e non come disagio e di concedersi delle ricariche vitali, come
qualche giorno in un centro di benessere o di sano relax,
possibilmente ignorando quelli che sono i maggiori veicoli di
malessere dovuto a stress: smartphone, computer e ogni forma di vita
surrogata o virtuale.